L’offerta formativa è vasta e, in un momento come questo ricco di emozioni, aspettative, paure e ansie, il ragazzo deve passare da una situazione che conosce a un’altra totalmente nuova.
In questo percorso di “orientamento” ci ha aiutato il dottor
(Neuropsichiatra infantile e responsabile dell’ambulatorio e del reparto di psichiatria dell’età evolutiva di Merano)
Walter Simmons
I miei pensavano che sarei stato
grande come Edison o più grande:
perché da ragazzo facevo palloni
e aquiloni meravigliosi e giocattoli a orologeria
e piccole macchine con le rotaie per correrci
e telefoni di scatole e filo.
Suonavo la cornetta e dipingevo,
scolpivo, recitai la parte
del cattivo nell’Ottorone.
Ma poi a ventun anni mi sposai
e dovevo vivere, e così, per vivere,
appresi il mestiere dell’orologiaio
e tenni il negozio in piazza,
pensando, pensando sempre,
non agli affari, ma alla macchina
per cui studiavo anche il calcolo.
E tutta Spoon River aspettava impaziente
di vederla in funzione, ma non funzionò mai.
E poche anime buone credettero che il mio genio
fosse impedito in qualche modo dal negozio.
Non era vero. La verità era questa:
non avevo genio.
(Edgard Lee Masters, Antologia di Spoon River)
In questa poesia il personaggio parla di sé, riflettendo sulla propria vita come scelta, sui tentativi non sempre riusciti di realizzare sogni e desideri di giovinezza.
Il sogno, come atteggiamento che fa perdere il contatto con la realtà e non induce a darsi da fare per conoscere a fondo le proprie attitudini e capacità, viene contrapposto all’’ideale, il quale, facendo riferimento al reale, stimola la capacità di trovare le occasioni per realizzarsi come persona.
Che cosa permette a una ragazzo, a un adolescente di oggi che si prepara a diventare un adulto di domani, di tendere a un ideale, dopo aver lavorato per otto anni su diverse discipline, affrontando tematiche sempre nuove e mettendo alla prova la sue capacità di socializzazione e relazione con compagni e insegnanti? Come può realizzare il suo ideale attraverso una scelta ponderata, non affrettata e istintiva della scuola secondaria di secondo grado?
Non è facile! L’offerta formativa è vasta e, in un momento come questo ricco di emozioni, aspettative, paure e ansie, il ragazzo deve passare da una situazione che conosce a un’altra totalmente nuova.
Alcuni ragazzi a questo punto del loro percorso potrebbero non aver ancora raggiunto la consapevolezza dei propri ideali.
Chi può aiutare quindi i ragazzi a progettare il loro futuro da “protagonisti”? La famiglia e gli insegnanti possono essere d’aiuto per “orientarsi” (una parola che deriva dal latino ORIOR, sorgo. Da cui deriva la parola oriente, il punto cardinale dove sorge il sole e a partire dal quale è possibile individuare gli altri punti cardinali).