Il 12 novembre si è tenuto presso la Camera di Commercio di Modena un convegno dal titolo PER CASO O PER SCELTA? Una vita da curare, uno stile da cambiare. Il convegno è stato proposto alle classi terze come compito di realtà, ovvero come esperienza autentica attraverso cui poter mettere in pratica conoscenze e abilità acquisite durante le ore di lezione.
In particolare i ragazzi nella prima parte dell’anno scolastico hanno affrontato in classe alcune tematiche cruciali quali la corretta alimentazione, i sani stili di vita per il benessere psicofisico, la prevenzione primaria e secondaria di patologie quali il diabete e le malattie cardiovascolari. Durante il periodo estivo era stato dato a loro il compito di raccogliere 30 questionari da somministrare a parenti e amici attraverso cui condurre una indagine sulle abitudini alimentari, sulla tipologia di attività svolta, sulla familiarità per le patologie cardiovascolari, su malattie etc.
Questo lavoro ha portato alla raccolta di circa 1900 schede ed un’enormità di dati che durante le ore di matematica sono stati elaborati statisticamente.
I risultati sono stati significativi e hanno portato gli alunni ad una riflessione sul fatto che la scelta dello stile di vita può modificare il nostro stato di salute e sul fatto che è possibile cambiare per potersi curare. Da qui l’idea di condividere e divulgare i dati raccolti con la cittadinanza. Per circa due mesi tutta la scuola (docenti e studenti) è stata impegnata in febbrili preparativi che hanno messo in campo diverse abilità come l’utilizzo di strumenti tecnologici (in particolare per la produzione del materiale grafico), il problem solving, la capacità di utilizzo di una lingua straniera in contesti di realtà, l’abilità di utilizzo di diversi registri linguistici nella lingua madre, il coperative learning e naturalmente competenze di divulgazione scientifica.
Alla presenza di circa 150 partecipanti, del segretario generale della CCIAA Bellei e del vicesindaco Cavazza, il 12 novembre è stata l’occasione di potersi mettere in gioco pubblicamente a 360°.
Ciascun ragazzo aveva un compito ben preciso, dalla accoglienza del desk per registrarsi al convegno, al servizio del coffee break, dalla guida di una mostra d’arte alla relazione scientifica, dalla presenza allo stand legato alla attività motoria al banchetto per la misurazione della pressione arteriosa, dal servizio d’ordine per accompagnare gli ospiti in sala alla fotografia dell’evento, tutto pensato nei minimi dettagli.
Il successo dell’iniziativa è stato evidente non appena in termini di gradimento (avevamo predisposto un questionario ad hoc) ma soprattutto come soddisfazione personale dei ragazzi ed è stata l’occasione per i docenti di vedere e valutare i propri studenti in azione.
