a cura di Leo Barozzini ed Emmanuel Buono
L’Assemblea dei Soci della Cooperativa La Carovana, che si è tenuta nelle scorse settimane, non è stato un evento formale in cui esprimere un voto – raramente dibattuto – e validare l’operato di un anno della cooperativa e di chi la amministra.
Almeno per noi non è stato solo questo. Perché si è di nuovo acceso all’improvviso il desiderio che un’amicizia profonda e sincera tra persone adulte possa aiutare l’educazione dei propri figli. Quello stesso desiderio che ha spinto un primo nucleo di famiglie proprio a fondare La Carovana.
E così l’appuntamento istituzionale dell’assemblea annuale dei soci diventa l’occasione per lasciarsi guardare da occhi esterni e riscoprire ciò che magari nell’avventura del quotidiano può diventare sottinteso.
A farci da specchio sono stati gli interventi di Federica Venturelli, Assessora all’Istruzione del Comune di Modena, di Giorgia Pinelli, Docente di Storia e Filosofia e autrice di diverse pubblicazioni nonché di una ricerca che ha coinvolto la scuola secondaria di primo grado “San Giuseppe” de La Carovana, e Roberto Rossi, Preside della Scuola Secondaria di secondo grado “La Traccia” e Responsabile dei Coordinamenti didattici de La Carovana.
Come componenti del CdA, ma anche e soprattutto come genitori mossi da un forte desiderio di bene e di bello per i nostri figli che frequentano questa scuola, è risuonata forte e ricorsiva in tutti gli interventi una parola, il “senso”.
Il senso del bene comune a cui può e deve tendere un’amministrazione pubblica che ha la responsabilità di consegnare un mondo migliore alle nuove generazioni, come ci ha detto l’assessora Venturelli.
Il senso come domanda nell’approfondimento delle discipline di insegnamento, che, come ci ha raccontato la professoressa Pinelli, “sono come tante finestre aperte su un’unica realtà, un patrimonio che nasce dal tentativo di generazioni e generazioni umane che si sono schiantate per rispondere alla stessa domanda che hai anche tu. C’è un bene? C’è una giustizia? C’è un significato? Vale la pena vivere? Vale la pena invecchiare? Vale la pena lavorare? Vale la pena far fatica?”
Il senso del condividere la responsabilità di un lavoro insieme attraverso un’amicizia operativa, come ci ha raccontato nel suo intervento Roberto Rossi.
Con lo stesso desiderio abbiamo chiesto a Giacomo Ballo, presidente del Collegio Sindacale della cooperativa, di intervenire nella seconda parte dell’assemblea per raccontare il Bilancio che sarebbe stato di lì a poco sottoposto a votazione, proprio perché potesse essere comprensibile ciò che i numeri di sintesi di un anno di vita della scuola possono raccontare e dire.
É bello allora poter guardare al futuro, alle sfide che stiamo vivendo e a quelle che ancora ci attendono e che attendono anche i nostri ragazzi e i nostri bambini, grati di un luogo in cui la compagnia di adulti impegnati seriamente con la vita renda affascinante seguire il desiderio di scoprire il mondo e il suo significato. E allo stesso tempo renda affascinante la grande avventura della scoperta di sé e del proprio valore unico e irripetibile.